Forza d’Agrò – Uno degli argomenti più utilizzati delle campagne elettorali dell’ultimo ventennio sono gli scavi archeologici di Scifì. Per farsi propaganda elettorale è un buon argomento che fa presa sulle povere spalle della popolazione. Molti sono stati i paladini di quanto, dopo tanti studi, era stato scoperto dal professore Giuseppe Lombardo. Mai nessuno però si è occupato, calato il sipario della campagna elettorale, di affrontare il problema con la giusta logica, analizzando il da fare passo dopo passo. Nessuno si è mai accorto che la cosa più elementare da fare dopo la scoperta del professore Giuseppe Lombardo era quella di vincolare l’intera area a tutela dell’interesse archeologico.
Praticamente, ed in parole povere, vogliamo fare diventare centometrista nostro figlio dimenticando di insegnarli a camminare.
Altra anomalia gli scavi non erano neanche censiti nel Piano Paesaggistico. Senza questi elementari passaggi non si sarebbe neanche mai potuto realizzare un progetto per accedere ai finanziamenti. Grazie all’interessamento dell’Amministrazione Di Cara ed ed alla sensibilità del vice sindaco Massimo Cacopardo, con decreto firmato dal dirigente generale dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, in data 25 settembre 2013, l’intera area è stata posta a vincolo ed inserita nel Piano Paesaggistico. Il tutto è stato curato dalla dottoressa Ticano che ha seguito l’intera istruttoria in tutti i suoi passaggi.
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