Forza d’Agrò – Come previsto ristoranti e agriturismo hanno fatto registrare il pienone per pasquetta, mentre molti hanno invaso le campagne ed i borghi tipici della Valle d’Agrò per una gita già programmata e per niente rinviata nonostante il cielo nuvoloso e gli scrosci di pioggia della mattinata. Poi, poco prima del pomeriggio, è spuntato un bel sole per cui la passeggiata all’aria aperta è stata salva e salutare dopo avere abbondato con l’immancabile pasta al forno e l’agnello al forno, secondo tradizione. A Forza D’Agrò, nonostante l’incertezza meteo ed un vento fastidioso, si è celebrata la Festa dell’Alloro e la processione degli Oli Santi, con l’epilogo della “coddura cu l’ova” consumata in piazza Giovanni XXIII riprendendo una antica tradizione grazie all’iniziativa dell’assessore alla cultura Patrizia Micali e dell’associazione Orchidea presieduta da Anna Coppolino (vice presidente Serafina Martorana) che con l’aiuto di un gruppo di socie hanno realizzato una “coddura” gigante con ben 150 uova (in questo caso è improprio tradurre il termine dialettale in “ciambella”) che è stata portata in piazza dove è stata distribuita in piccole porzioni a tutti i presenti assieme ad altre uova che erano state cotte singolarmente nello stesso forno o da altre massaie. Il tutto, ovviamente, innaffiato dal solito buon vino locale e accompagnato dalla musica tradizionale di cantori e musici locali. Il concorso per lo stendardo preparato intrecciando rami di alloro e fiori, è stato vinto dalla composizione preparata da Paola Miuccio, Alessandro Leo, Oriana Bondì e altri, mentre ex aequo al secondo posto le composizioni proposte dai gruppi di Simone Russo e Maddalena Brunetto.
A Sant’Alessio la domenica di Pasqua è stata rappresentata sul corso principale la “passione di Cristo” che ha coinvolto tutta la cittadinanza che si è prestata a condividere il lavoro di attori e comparse. Anche quest’anno le attese non sono state deluse, grande partecipazione, grande curiosità, performance all’altezza delle aspettative. Una manifestazione che coniuga tradizione popolare, verità storica e religiosa impreziosendosi con testi e canti in siciliano (musiche di Mimmo Ariosto) che rievocano un sentimento antico e vivo di un popolo, di una terra (regia di Carlo Barbera). Soddisfatta l’amministrazione comunale che ha patrocinato l’iniziativa, il consorzio turistico Valdagrò che l’ha finanziata con il contributo dei commercianti e degli operatori turistici locali.
L’invasione vera e propria, grazie alle migliorate condizioni meteo, si è avuta nel pomeriggio, dopo aver pranzato nei ristiranti o nei casolari di campagna che per un giorno hanno preso a brulicare di vita, i villeggianti si sono riversati per le strade di tutti i piccoli borghi da Savoca a Casalvecchio, da Limina ad Antillo fin su a Roccafiorita e sul monte Kalfa da dove il cielo finalmente senza nuvole ha consentito di spaziare l’occhio fin dentro la Valle d’Agrò e lo Stretto.
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