Forza d’Agrò – Si rischia grosso tra la notte di lunedì 26 e martedì 27 marzo. Alcune coperte e lenzuola dimenticate sopra il forno all’interno dei locali dove cuociono le cuddure prendono fuoco. Solo un miracolo ha impedito il peggio, se le fiamme si fossero propagate la chiesa della SS. Trinità ed il convento Agostiniano sarebbero andati in fiamme.
Una tragedia dal danno incalcolabile sfiorata per miracolo. La mattina la terribile scoperta, tenuta nascosta ai più, quando un confrate apre la porta dei locali, dove da secoli avviene la lavorazione delle “Cuddure”. L’ingresso di aria nell’ambiente ha subito alimentato le fiamme delle coperte che erano già ridotte a cenere dopo aver covato per tutta la notte. Il fumo si è propagato in tutto l’ambiente spingendosi sino all’interno della chiesa della SS. Trinità, tutto è stato coperto da una coltre di cenere e fuliggine. Anche le cuddure realizzate il giorno prima si sono affumicate ecco perché il gusto sapeva di fumè.
Il giorno della festa nessuno ha cercato di evitare che le cuddure venissano distribuite alle centinaia di persone presenti.
Nessuno si è preoccupato che quel cibo fosse potenzialmente cancerogeno visto che non si trattava di un affumicamento di tipo controllato e specifico.
Non vogliamo essere allarmisti ma certamente si sarebbe potuto comprare dell’altra farina e sfornare cuddure sicure dopo una giusta areazione e pulitura dei locali.
Per una distrazione due dei patrimoni più importanti di Forza d’Agrò sarebbero potuti andare in fumo, mentre quello che abbiamo ingerito lo sa solo Dio. A chi le conserva ancora in casa sconsigliamo vivamente il consumo.
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