Forza d’Agrò – Nicola Di Cara – Come appare dai documenti custoditi negli archivi parrocchiale e diocesano nonché dalle testimonianze della gente più anziana, a Forza d’Agrò venivano celebrate molte ricorrenze religiose, per lo svolgimento delle quali venivano sostenute varie “spese di culto” (documentate dai “Procuratori” che gestivano le chiese o le Cappelle). Grande è stato, nella guida della comunità forzese, l’impegno religioso di Padre Antonino Catanese, che pur avendo preso possesso ufficialmente della Parrocchia di Forza d’Agrò il 9 agosto del 1908, già il 18 novembre del 1907 era presente a Forza d’Agrò quale Economo Spirituale dopo le dimissione dell’Arciprete Sebastiano Riolo (vedi Archivio dell’Arcipretura di Forza d’Agrò, faldone 10). Nel periodo natalizio le campane della “Matrice” suonavano già alle quattro ed un quarto del mattino, annunciando la messa delle cinque. Famiglie intere, nonostante il freddo, come in un presepe “vivente”, si recavano in chiesa, prima ancora che il sole sorgesse. La chiesa era addobbata per l’occasione ed illuminata da innumerevoli candele. In una lettera, con timbro della Parrocchia di Forza d’Agrò, indirizzata al Sindaco ed agli assessori del Comune, nel 1907 Padre Catanese ha chiesto l’autorizzazione per lo svolgimento di una processione e, nel contempo, ha invitato i suddetti amministratori a parteciparvi: «Sarebbe mio desiderio fare nella Notte del S. Natale di quest’anno 1907 la Processione del Bambinello Gesù. La processione muoverà dalla Madre Chiesa ad ora una circa dopo la mezzanotte percorrendo il medesimo viale girato dal SS. Crocefisso.» Padre Catanese, oltre che pittore, era anche scultore. A Lui, ricordava il dott. Giuseppe Muscolino (nato a Forza d’Agrò il 18 novembre 1925 e morto a Palermo il 9 gennaio 2019), si deve l’esecuzione di un “presepe grande”, cioè con le statue del Bambino Gesù, della Madonna e di S. Giuseppe a misura d’uomo, che egli disponeva presso l’Altare Maggiore nel periodo natalizio. Padre Catanese è anche l’autore di una statuina del “Bambinello Gesù”, ora esposta nella sagrestia della Chiesa Madre.
Nicola Di Cara
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