Forza d’Agrò – Don Camillo dei “deboli” sembrerebbe, dalle varie dichiarazioni, soffrire di grosse perdite di memoria. Ma non solo dalle dichiarazioni. Giorno 13 settembre, vigilia della festa del SS. Crocifisso, spettacolo in piazza offerto dall’amministrazione comunale, Zampetti ASSENTE! 14 settembre, giorno della festa, inno ai caduti in guerra, autorità civili – presenti -, autorità militari – presenti -, autorità religiose – ASSENTI -. Evidentemente il pranzo con il “compare” vescovo Marrà si è prolungato tanto, ed essendo secondaria una benedizione a chi ha dato la vita per difendere la propria patria, ha preferito non esserci. Sempre meglio un vescovo vicino in questi tempi che un caduto lontano.
La cosa più bella però è la recita dello smemorato…che per l’occasione si è “trasferito” da Collegno a Salina; anche il grande Totò per la cattiva interpretazione si sarà rigirato nella tomba. Mercoledì 18 settembre sulla Gazzetta del Sud dichiara, riferendosi alla richiesta di allaccio che doveva essere inviata al sindaco: – “…Non ne sapevo nulla…-.
FALSO!!!
SETTIMO COMANDAMENTO :
Non dire falsa testimonianza
Pochi giorni prima, in presenza di un responsabile inviato dal vescovo La Piana, (il quale sembrerebbe troppo accondiscendente alle richieste del suo predecessore Marra), padre Francesco, lo smemorato…di Salina dichiara che farà richiesta al comune di Forza d’Agrò per l’allaccio delle luminarie. Il sindaco avv. Fabio Di Cara si dichiara disponibile, e quindi non contrario, a rilasciare l’autorizzazione. Dopodiché sempre lo stesso giorno e nel medesimo articolo, come se non bastasse, da fonte di esempio porge l’altra guancia e scarica la colpa sulla ditta installatrice degli archeggiati. Il giorno seguente le versioni cambiano, “don Luciano…che cambia dichiarazioni alla stessa velocità del noto “Michele Misseri” non dice più che non sapeva che si dovesse fare richiesta, ma dichiara : – ho detto al titolare dell’impresa elettrica di allacciarsi al contatore della chiesa di S. Francesco.
FALSO!!!
SETTIMO COMANDAMENTO :
Non dire falsa testimonianza
Il signor Manera, titolare della ditta, dichiara al maresciallo dei carabinieri che ha ricevuto ordini dal prete di collegarsi alla cabina elettrica, e che ad aprire la cabina è stato un impiegato comunale. L’impiegato comunale, evidentemente, non era autorizzato e forse sentendosi amico del parroco ha deciso di propria testa.
Dulcis in fundo arriva domenica. Questa volta non durante l’Omelia ma al termine della S. Messa, attacca con il vittimismo, che solo a pensarci a distanza di giorni piangiamo ancora. – “…Tutti ce l’hanno con me…” – Perpetue accondiscendenti con le lacrime agli occhi -“…tanti mi hanno chiamato per darmi parole di conforto…..non è vero niente di quello che dicono i giornali….ho guardato in archivio e non ho trovato richieste inviate al comune per allacci alla rete pubblica….”
FALSO!!!
SETTIMO COMANDAMENTO :
Non dire falsa testimonianza
I giornali hanno riportato i fatti, le dichiarazioni di don Camillo dei “deboli” sono stati smentite sia dal sindaco che dal titolare della ditta.
In archivio farebbe bene a cercare i fax di richiesta di fornitura elettrica speciale inviati per ogni festa, ogni anno, all’Enel. Vuoi vedere che ne trova due solo per lo scorso anno, visto che alla vigilia della festa ancora l’Enel non aveva ricevuto il primo fax e ne richiedeva un altro.
Ovvio che in archivio non ci sono richieste al comune! Se le richieste si facevano all’Enel perché si dovevano fare pure al comune?
Proprio duro arrampicarsi sugli specchi, ci vogliono doti sovrannaturali e non doti da classico peccatore.
Cosa avete pensato quando avete scoperto che mestiere facevano i componenti della banda della uno bianca?
E’ normale che un parroco si comporti così?
Sarebbe il caso di farsi confessare da uno bravo…uno che riesca ad ascoltare tutte queste bugie senza inorridire, forse anche un esorcista non sarebbe una cattiva idea.
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