Forza d’Agrò – E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri (n.45) il decreto con il quale l’assessore regionale per le autonomie locali, Patrizia Valenti, ha autorizzato il referendum per lo scorporo della frazione Scifì dal comune di Forza D’Agrò e l’aggregazione a quello di Sant’Alessio, richiesto dal “Comitato Pro Scifì” il 1 luglio 2008. Ora dovrà essere il sindaco di Forza D’Agrò a fissare la data, ma lo stesso sindaco ha dichiarato a Gazzetta del Sud che intende ricorrere al Tar contro questo decreto. Anche il sindaco di Sant’Alessio ha ribadito al nostroi giornale l’intenzione di ricorrere al Tar perché alla consultazione referendaria potranno partecipare solo gli elettori di Forza D’Agrò e di Scifì e non quelli di Sant’Alessio il cui comune dovrà subire una variazione territoriale. E questo non è piaciuto neanche agli scifiesi oltre che agli alessesi. Per cui non è escluso che anche il “Comitato Pro Scifì” faccia ricorso ai giudici amministrativi.
Il sindaco di Sant’Alessio, Rosa Anna Fichera, ha spiegato perché non vuole l’aggregazione della frazione di ForzaD’Agrò: “Scifì ha perso il treno nel 1948 con quel voltafaccia che fecero a mio padre. Con la mia giunta ed il consiglio prenderemo le decisioni più opportune per il nostro Comune. Il fatto, però, che non siano stati coinvolti in questa scelta anche gli elettori di Sant’Alessio non lo gradisco affatto. Si tratta pur sempre di una variazione territoriale che modificherà anche gli attuali assetti politici e amministrativi del nostro comune. Siamo per allargare i confini, su questo non c’è dubbio, ma è anche vero che dobbiamo essere tutti d’accordo e valutare bene quello che ciò comporta. Non si possono vanificare dall’oggi al domani anni di sacrifici e di impegno civico da parte degli alessesi. Comunque sia chiaro a tutti: seguirò con molta attenzione l’evolversi di questa situazione e non lascerò nulla al caso”.
Il sindaco di Forza D’Agrò, Fabio Di Cara, spiega perché si opporrà allo scorporo: “Diciamo no allo scorporo della frazione Scifì per una questione territoriale e perché il nostro comune ha investito parte delle proprie risorse per garantire, negli anni, servizi e strutture. Sarà il consiglio liberamente eletto dai nostri concittadini di Scifì e di Forza D’Agrò ad esprimersi su questo referendum ed a decidere il da farsi. Io sono propenso a ricorrere al Tar per far valere le nostre ragioni”.
Dichiarazioni che hanno punto sul vivo il “Comitato Pro Scifì” il cui portavoce, Filippo Brianni, puntualizza:
“Rosanna Fichera ha cento volte ragione a dire che nel ’48 Scifì perse un treno, ma lo sgarbo non lo fece tanto a suo padre quanto a se stessa e pagò ed ancora paga quel voltafaccia di alcuni dei suoi concittadini con decenni di disagi. A maggior ragione questa iniziativa va caldeggiata perché pone rimedio ad un evidente errore che ha penalizzato tutte e tre le comunità e propone un più armonico assetto istituzionale, fermo restando le ipotesi di accorpamento che si fanno in sede regionale”.
Rispondendo al sindaco di Forza D’agrò, Filippo Brianni ribadisce le ragioni del distacco: “ la cittadina di Scifì è l’unica comunità d’Italia ad avere un servizio di guardia medica domiciliare a 15 chilometri di distanza ed è l’unica ad esser costretta dalla propria amministrazione a fare utilizzare lo scuolabus ai propri bambini anche di tre anni solo per frequentare una scuola a 15 chilometri, passando davanti al plesso di S. Alessio che ne dista solo 4 di chilometri. Abbiamo una direzione didattica a cinque chilometri (S. Teresa) ma dobbiamo far capo ad una che ne dista 25 (Taormina), stessa cosa per l’ufficio del lavoro. Tutto questo potrebbe essere risolto con una semplice variazione territoriale”.
E c’è chi come l’ex consigliere comunale Nino Lo Monaco rimprovera al sindaco Fichera il cambiamento di rotta: “Il 15 ottobre del 2008 il consiglio comunale di S.Alessio con la maggioranza che faceva capo alla giunta presieduta da Giovanni Foti e con la Fichera come vice sindaco, approvò all’unanimità la proposta di aggregazione avanzata da Scifì. Dopo cinque anni quale è il motivo del ripensamento?”.
La querelle è solo all’inizio. Mentre tre comunità sono in subbuglio.
Giuseppe Puglisi
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