Sant’Alessio – Referendum per la separazione di Scifì da Forza D’Agrò e conseguente aggregazione a Sant’Alessio, dopo il non voto del consiglio comunale di Sant’Alessio, la polemica non si spegne. Oggi interviene il presidente del consiglio di Sant’Alessio, Giuseppe Pasquale che replica ad una richiesta di chiarimenti del rappresentate del comitato “Pro Scifì”, avv. Filippo Brianni, sui dubbi emersi in ordine agli aspetti economico – finanziari ed a quelli prettamente socio – territoriali, in occasione del consiglio del 29 ottobre
“Il confronto posto in essere in Consiglio Comunale – scrive il presidente Pasquale nella missiva inviata anche ai sindaci dei due comuni interessati – ha fatto emergere talune criticità, in ordine alla mancata redazione di un Piano Finanziario, cosi come previsto dalla L.R. nr. 30/2000, che desse contezza degli eventuali impegni economici che l’annessione comporterebbe, ed in relazione alla mancata concessione al Comune di Sant’Alessio Siculo, determinata dal D.A. nr. 227/2013, di una consultazione referendaria per la cittadinanza che avrebbe senz’altro rappresentato la possibilità di ottenere una valutazione in assoluto più equa e democratica. Sono stati altresì valutati gli aspetti, positivamente accolti, di espansione territoriale e riassetto urbanistico, rielaborazione del PRG e crescita demografica, ed esaminate le future prospettive politiche tendenti all’ accorpamento dei piccoli Comuni”. Il presidente Pasquale, dopo avere ricordato di avere proposto al consiglio di astenersi dalla votazione della revoca della delibera del 2008, perchè “sarebbe opportuno, preventivamente e congiuntamente con il Comune di Forza d’Agrò, elaborare una relazione relativa all’assetto dei servizi comunali ed alla disponibilità delle risorse economiche occorrenti all’attuazione concreta dell’aggregazione territoriale in termini di costi/benefici”, sottolinea oggi come, onde evitare che il senso della sua proposta “possa essere travisato o snaturato da interpretazioni lontane dalla logica del suo contenuto”, che la delibera che il consiglio comunale ha adottato all’unanimità nel 2008, “continua a mantenere la propria efficacia, riservando però all’amministrazione la possibilità di poter eventualmente adottare in futuro ogni utile determinazione in merito, anche prevedendo, la possibilità qualora concessa di promuovere un referendum per la cittadinanza“.
L’intervento “istituzionale” del presidente Pasquale chiarisce i termini della questione. Ma resta il fatto che il “caso Scifì” a Sant’Alessio sia stato preso come pretesto per consumare antiche vendette all’interno e tra i gruppi politici presenti dentro e fuori il consiglio comunale. Ne fa fede, ad ulteriore conferma, i colpi di sciabola che si stanno scambiando in questi giorni i leader dei due gruppi politici che alle amministrative dello scorso giugno hanno perso le elezioni a vantaggio di Rosa Anna Fichera divenuto sindaco, oltre che per il consenso elettorale, anche grazie alle divisioni che si sono create tra le fazioni contrapposte all’amministrazione comunale uscente capeggiata da Giovanni Foti che (forse) spera in una conclusione anticipata del mandato della Fichera per ritornare subito in campo avendo esaurito il turno in panchina imposto dai due suoi mandati consecutivi. Fantapolitica?
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