Forza d’Agrò – A Forza D’Agrò nel giro di una settimana clamoroso dietrofront sulla Tares. Si ritorna alla vecchia Tarsu e quindi alla tassa sui rifiuti che doveva essere sostituita dalla Tares, approvata lo scorso 19 novembre dal consiglio comunale di Forza D’Agrò. Fatti conti, si sono accorti che la Tares danneggiava le famiglie numerose a parità di superficie occupata. Il Consiglio comunale è stato riconvocato per martedì 3 dicembre in sessione straordinaria ed urgente per revocare le sue stesse delibere istitutive della Tares, e accogliere la proposta del dirigente della ragioneria, Giuseppe De Salvo, responsabile del settore Tributi, che ha manifestato le sue perplessità sulla nuova tassa. Il rag. De Salvo non appena ha ricevuto i tabulati comprensivi di tutti i contribuenti iscritti nel ruolo della spazzatura, si è accorto che “dopo attenta analisi, si evidenziavano tutta una serie di diseguaglianze e incongruenze dovute esclusivamente ai sistemi ed ai parametri di calcolo di questa nuova imposta, stabiliti dallo Stato, e dai quali il Comune non può discostarsi, che determinavano di fatto che, situazioni di tassazione similari, presentavano delle differenze tariffarie assolutamente inique che comportavano disparità nell’applicazione dello stesso tributo”. Lo ha scritto, nero su bianco, al sindaco Fabio Di Cara invitandolo ad usufruire della possibilità prevista dalla deroga di legge, rimando con la vecchia imposta Tarsu, fermo restando l’adeguamento tariffario per il 2013 per la copertura integrale del costo. Immediatamente è stata rinviata l’approvazione del bilancio di previsione (prevista per la seduta del 27 novembre) ed il presidente Melina Gentile ha riconvocato il consiglio per martedì prossimo (ore 19) con all’odg la revoca delle tre delibere che riguardano la Tares, l’approvazione dell’adeguamento delle tariffe Tarsu, e l’approvazione del bilancio di previsione, riveduto e corretto a tempo di record. E’ la prima volta in Sicilia che un comune revoca nel giro di poco più di una settimana la delibera con la quale veniva istituita la Tares per ritornare alla Tarsu. Almeno per quest’anno i contribuenti di Forza D’Agrò non saranno salassati, anche se la bolletta aumenterà comunque visto che si dovrà coprire il 100 per cento del costo di raccolta e smaltimento.
Sono sempre di più i comuni che non passano alla Tares, ma soprattutto è la prima volta, ed è un caso più unico che raro, che un consiglio comunale nel giro di una settimana si ravvede e decide di ritornare sui suoi passi.
Nelle scorse settimane era stato il comune di Mandanici ad aprire una falla nel dogma Tares decidendo di restare con la Tarsu, seguito poi dai comuni di Limina, Casalvecchio, Letojanni, Taormina che ancora non hanno votato il bilancio di previsione 2013, così come previsto dalla deroga contenuta nell’art. 5 comma 4 quater del D.L. 102/2013 convertito con modifiche nella legge 124/2013. In questo caso, cioè con la tassa per lo smaltimento ancorata a quella del 2012, la copertura della percentuale dei costi non coperti dal gettito sarà assicurata con risorse diverse dai proventi della tassa.
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