Con queste parole, il 4 ottobre del 1911, il nipote di una delle persone più illustri di Forza d’Agrò, il professore dottore Vincenzo Cammareri, ricorda con un opuscolo lo zio omonimo.
Vincenzo Cammareri nasce a forza d’Agrò il 23 gennaio del 1853, figlio di Giuseppe, studiò a Parigi e Londra ed ha speso la sua vita aiutando sempre i più deboli ed i soprusi.
Scienziato insigne e medico illustre ha ricoperto diverse cariche nella città di Messina, dove era molto amato, più volte fu assessore e consigliere comunale, fu anche consigliere provinciale scolastico. Direttore dell’ospedale Civico, medico e docente assiduo e volenteroso all’Università. Dopo il terremoto, che a Messina distrusse tutto fatta eccezione della sua villa, fu Ispettore Sanitario. Ma il dolore nel vedere la città devastata al suolo lo portò a trasferirsi a Roma dove rimase fino a quando, capito che la sua ora stava per giungere, si trasferì nel suo amato paese per poi morire. Molti i ruoli ricoperti anche all’interno del partito Repubblicano e in associazioni massoniche. Per la sua morte un convoglio ferroviario fu organizzato da Messina per giungere a Forza d’Agrò.
Domani alle ore 10.00, all’interno del Convento Agostiniano grazie all’associazione “Agronauti” si terrà un convegno sulla sua vita: “Storie di un uomo senza tempo”. Tutti avremmo modo di conoscere quest’uomo ed il bene che ha fatto per la società; anche i più giovani, che magari non conoscono chi è l’uomo a cui è stata intitolata la piazza principale del paese, potranno conoscere questo scienziato forzese
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