Forza d’Agrò – Tutto ebbe inizio in una fredda sera invernale, una di quelle sere dove la nebbia avvolge il paese. Mentre tutto tace in qualche casa, adibita a Foro, le autorità giudiziarie forzesi si stanno riunendo. Si tratta di
alte autorità, con alti titoli di studio che vanno, dalla prima elementare, conseguita alle scuole serali, alla laurea. Giudici ed avvocati dopo la camera di consiglio decretano: Bruno Miliadò non può candidarsi a sindaco. Andate e diffondete il verbo!
Così tutti, titolati e no, seguono il consiglio delle autorità giudiziarie forzesi,
e come se fossero degli evangelisti che illuminano il prossimo con cosìddetta notizia. A cadere nel tranello anche chi è in cerca di gloria, che con trafiletti e citando la legge Saverino (l’errore è voluto) decreta, disinformando le persone, che Miliadò non è candidabile fino al 2022. In paese invece tutti e diciamo tutti, da chi non sa nemmeno l’indirizzo della scuola elementare a chi ha perso i migliori anni della propria vita a studiare, a dire: Bruno non si può candidare. Così anche nelle notti, leggermente scaldate dalla
primavera, quando si moltiplicavano le visite nella, per alcuni sconosciuta, Scifì il verbo scorreva lungo le vie del paese. Si entrava ed usciva di casa in casa dicendo: -“… non lo votate perchè una volta eletto decadrà…”-.
Così anche subito dopo le elezioni fino al 20 di settembre era un continuo: -“…sta decadendo, …domani decade, …giorno tot decade, ….prima del
consiglio decade, …prima dell’estate decade, …dopo l’estate decade….” così giornalmente tra un cade, cadrà, cadiu, sta cadennnu e cascau, mentre tutti aspettavano a bocca aperta la notizia che cadesse dal cielo, Nulla accade!
Dopo il verbo, che non aveva ottenuto nessuna presa nella cittadinanza, vista la vittoria elettorale del Miliadò, il Foro forzese aveva deciso di
intraprendere una strategia “processuale”.
Si passò ad una interrogazione in consiglio dove purtroppo non si ottenne risposta. Il gruppo di minoranza, non si sa bene per quale motivo, sbagliò a fare l’interrogazione. Sbaglio che gli costò la non presa in considerazione. Con il tempo è doveroso dire che hanno imparato, tanto che dopo l’errore hanno iniziato a presentarne a caterva. Perchè forse gli avranno spiegato che con questo sistema si faranno notare. Ovviamente nulla di più.
Intanto tutti fremevano, il cugino, il nonno, lo zio, e perfino il nipote del fratello della cugina dello zio volevano sapere. Bruno Miliadò si poteva o no
candidare?
Come possiamo scoprirlo visto che il sindaco non tira fuori le prove?
Quelle prove messe a disposizione dei voltagabbana qualche mese prima, ma che nessuno aveva avuto il coraggio di leggere perché significava dubitare della parola del neo candidato Miliadò.
Non c’è forza umana per ottenere questo documento, non resta che
presentare un esposto. Il 05 giugno tre pionieri, nelle persona di Domenico Gentile, Alfio Russo e Antonino Lombardo, presentano un esposto per la decadenza del loro Sindaco.
Non si limitano a questo, difatti non chiedono solo la decadenza; vorrebbero, subito dopo, decretare sindaco la perdente della precedente campagna elettorale.
Avrebbero voluto fare un po’ come sta facendo il nostro governo, amministrare senza aver ricevuto il consenso del popolo. Fatto che, oltre a ricordare le vicende del nostro governo, ricorda
un esposto a carico del nostro sindaco nel 2006.
Non si sa bene perchè ma oltre al sindaco, anche la Prefettura non si occupa di questo argomento.
Così il 26 luglio il prof. Saitta presenta un atto extragiudiziale per sollecitare la verifica sulla riabilitazione del sindaco forzese.
Con nota del 22 agosto arriva la tragica notizia per tutti quelli speranzosi di
ribaltare i risultati elettorali con la carta bollata.
Il Tribunale di Messina, in data 24 gennaio 2018, ha emesso un’ordinanza nella quale concedeva la riabilitazione tanto che neppure “Saverino” ha potuto fare nulla.
Forte sconforto in paese! Per la prima volta nazionale mondiale e universale il Foro forzese, formato da illustri giudici e avvocati, è decaduto.
Ci sembra doveroso, in questo momento da defibrillatore, spendere una
parola di conforto: in tanto per questi 5 anni a dare manforte alle vostre coronarie ci saranno le interpellanze.
Saziatevi con quelle tanto ad amministrare ed a decidere ci penserà l’amministrazione Miliadò.
È giusto dire che il tanto nuovo che avanza a Forza d’Agrò, la forza giovane, ha fatto come il vecchio di sempre. A tirare le fila sempre i soliti volti. Difatti dopo ogni elezione amministrativa , si parla e si agisce per la decadenza. Giovani manovrati da vecchi che agiscono con metodi medievali. Nulla che dire, ecco chi sono i tanto blasonati giovani forzesi. Negli ultimi 10 anni a dire sempre del Buco, pardon del Foro, il sindaco Di Cara doveva
decadere ogni 30 giorni e pure ha amministrato per 10 anni.
Le elezioni si vincono nella “cascitta” elettorale, o con frase più nobile: – Il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano – e non con le decadenze giudiziarie. Il popolo di Forza d’Agrò ha deciso da chi deve essere amministrato, siate contenti che vi abbia scelto come opposizione. Inoltre non vi deprimete se la vostra scelta era obbligata in assenza di altre.
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