Forza d’Agrò – Si è dimesso, 41 giorni prima della fine del mandato, lunedì 14 aprile, lo “statista” Gullotta. La motivazione come dichiara lo stesso è la seguente: – “…la mia linea di impegno sociale e di lavoro non era gradita al Sindaco…”, – l’ex assessore si accorge di questo solo pochi giorni prima dell’elezione, ma udite bene perchè non si dimette prima: – …consapevole che una crisi politica avrebbe nuociuto al paese, ho preferito, fino all’ultimo, non far mancare il mio sostegno in Giunta, ed aspettare tempi migliori per uscire…” –
E’ doveroso tracciare, per i pochi che non dovessero conoscere la storia, un profilo di Gullotta. Lo “statista” si occupa di politica da oltre un quarantennio, in questo periodo è riuscito solo due volte a vincere le elezioni. La prima volta nel 1993 quando Forza d’Agrò ha vissuto un momento delicato, la seconda nel 2009, dopo aver lasciato gli storici compagni di cordata, e dove ha finito in “anticipo” la carriera per incomprensione.
Nessun malumore aveva manifestato il Gullotta fino a tutto marzo, diverse volte l’amministrazione si è riunita per tracciare le linee per affrontare la prossima campagna elettorale. Sempre partecipe e collaborativo l’ex, evidentemente fino a quando la sua mente non avrà elaborato che la sua poltrona traballava. La nuova legge elettorale prevede l’inserimento in Giunta di un assessore donna, non sarà stato difficile capire, con l’ausilio di un pallottoliere, che l’uomo a saltare sarebbe stato lui. – “…Ma poiché la mia presenza politica, come dicevo poc’anzi, scaturisce non da una ambizione personale…-“, recita il Gullotta, decide di abbandonare la squadra di maggioranza.
L’ex assessore non si poteva muovere liberamente e veniva ostacolato dal Sindaco Di Cara quindi vista -“…l’incompatibilità con i metodi, i comportamenti e gli atteggiamenti nell’amministrare la cosa pubblica da parte del Sindaco…”- decide, a pochi giorni dalla fine naturale, di abbandonare la nave.
Adesso obbiettivamente se una persona capisce di essere ostacolato nel portare avanti i suoi progetti perché impiega un’intera legislatura per dimettersi? Forse non si sta dichiarando il vero o forse più che al rispetto dei propri progetti si è interessati alla poltrona ed al vitalizio che essa offre. Sarà stato il vedersi sfilare la poltrona dalle terga che in una prima fase si tenta di far cambiare idea al gruppo ed in una seconda si rassegnano le dimissioni? “…consapevole che una crisi politica avrebbe nuociuto al paese, ho preferito, fino all’ultimo, non far mancare il mio sostegno in Giunta…”- Ma che crisi politica può mai creare le dimissioni di un assessore che non ha nessun legame con alcun consigliere? Al massimo nel giro di una settimana sarebbe stato sostituito.
Alquanto suggestiva la faccenda dove le contraddizioni e l’incoerenza ne fanno da padroni. Una piccola bazzecola aveva dimenticato il Gullotta, presenta le dimissioni senza apporre la firma….piccole dimenticanze.
Di certo, alla fine della vita politica, un segno di gratitudine va manifestato all’assessore, evidentemente, forse l’unico, dei suoi progetti non è stato ostacolato dall’amministrazione Di Cara. Di lui si ricorderà l’impegno profuso nel restaurare via G. Verdi, la stradina dove sorge la casa del padre.
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